martedì 23 agosto 2022

Centenario di Nazik al-Mala’ika


La poetessa irachena Nazik al-Mala'ika, di cui si celebra oggi il centenario, essendo nata a Bagdad il 23 agosto 1922, è considerata una delle prime ad avere modernizzato la poesia araba introducendo il verso libero. Lei stessa lo rivendicò nel 1962,  scrivendo: "Il movimento della poesia libera ha avuto origine nel 1947, in Iraq. E dall'Iraq, anzi dal cuore di Bagdad, questo movimento ha strisciato estendendosi fino a sommergere l'intero mondo arabo e poi, a causa dell'estremizzazione di quanti vi hanno aderito, ha rischiato di trascinare via con sé tutte le altre forme della nostra poesia araba. E la prima poesia in versi liberi ad essere pubblicata, è stata la mia poesia intitolata Il colera". L’ambito accademico non ne fu entusiasta, anzi... ma Nazik, donna forte, non si lasciò intimidire e proseguì la sua opera di modernizzazione, servendosi comunque dello schema classico e liberando il verso all'interno di quella gabbia. Tra i suoi temi naturalmente la parola, vista come elemento magico, e la condizione femminile nel mondo arabo.

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IO

la notte mi chiede chi sono
sono il segreto della profonda nera insonnia
sono il suo silenzio ribelle
ho mascherato l’anima di questo silenzio
ho avvolto il cuore di dubbi
immota qui
porgo l’orecchio
e i secoli mi chiedono
chi sono
E il vento chiede chi sono
sono la sua anima inquieta rinnegata dal tempo
come lui sono in nessun luogo
continuiamo a camminare e non c’è fine
continuiamo a passare e non c’è posa
giunti al baratro
lo crediamo il termine della pena
e quello è invece l’infinito
Il destino chiede chi sono
potente come lui piego le epoche
e ridòno loro la vita
creo il passato più remoto
dall’incanto di una vibrante speranza
e lo sotterro ancora
per forgiarmi un nuovo ieri
di un un domani gelido
Il sé chiede chi sono
come lui vago, gli occhi fissi nel buio
nulla che mi doni la pace
resto ancora e chiedo, e la risposta
resta nascosta dietro il miraggio
ancora lo credo vicino
al mio raggiungerlo tramonta
dissolto, dispare

(Traduzione di Valentina Colombo)

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UN INVITO A SOGNARE

Suvvia … sogniamo, che la dolce notte si avvicina
e il buio tenero, le guance delle stelle ci chiamano
vieni … andiamo a cercare sogni, a contare fili di luce
e rendiamo il declivio della sabbia testimone del nostro amore
Cammineremo insieme sul petto della nostra isola insonne
e lasceremo sulla sabbia le orme dei nostri passi randagi
e verrà il mattino a gettare le fresche rugiade
e magari spunterà, dove abbiamo sognato, un fiore
Sogneremo di salire verso le montagne della luna
a dilettarci lì dove non c’è fine e non c’è nessuno
lontani … lontani, dove il ricordo
non potrà raggiungerci, poiché saremo al di là della ragione
Sogneremo di tornare fanciulli, noi due , sopra le colline
correremo, innocenti, sulle rocce e pascoleremo i cammelli
vagabondi senza dimora se non la capanna dell’immaginazione
e quando dormiremo ci inzacchereremo di sabbia
Sogneremo di camminare verso l’ieri e non nel domani
e di arrivare a Babilonia in un’alba fresca
porteremo al tempio, come due innamorati, il patto d’amore
e ci benedirà un sacerdote babilonese con mano pura.

(Traduzione di Mohammed Gassid)

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Un’altra poesia di Nazik al-Mala’ika sul Canto delle Sirene:

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  LA FRASE DEL GIORNO   

Parole, poesia, teneramente / hanno accarezzato le nostre gote, / suoni che, assopiti nella loro eco, colorano, una frusciante, / segreta passione, un desiderio segreto.
NAZIK AL MALA'IKA



Nazik al-Mala'ika (Bagdad, 23 agosto 1922 – Il Cairo, 20 giugno 2007), poetessa irachena, considerata una delle prime a introdurre l'uso del verso libero nella rigida struttura poetica araba. Dopo aver compiuto gli studi a Princeton, fondò con il marito l'università di Bassora. Visse in Libano, Kuwait ed Egitto.