GLORIA FUERTES
IL MIO VERSO PER L’UNIVERSO
Ho messo il mio cuore nella penna,
nella piuma, nell'uccello, nella ginestra,
nella voce, nella luce, nella parola,
in cucina e in camera da letto.
Ci ho messo il cuore.
Scrivo per adesso e per dopo.
Scrivo per i secoli a venire,
per le ore a venire
di mani e labbra unite.
(da Storia di Gloria, 1981)
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“La mia poesia è qui, com'è nata – senza alcun vestito retorico –, / scalza, nuda, ribelle, senza travestimenti. / La mia poesia mi ricorda e mi assomiglia” scriveva la poetessa spagnola Gloria Fuertes nel prologo alla sua primissima raccolta, scritta a 17 anni, ma edita solo sedici anni dopo. Quella dichiarazione di poetica non cambierà durante tutta la sua vita: “Ho messo il cuore” scrive ancora a 64 anni, e ancora: “La poesia non deve essere un’arma, / deve essere un abbraccio, / un’invenzione, / uno scoprire negli altri / quello che accade dentro. / Una scoperta, / un respiro, / un’aggiunta, / un brivido”.
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FOTOGRAFIA © SAMUEL F. JOHANNS/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivere poesia è un modo di pregare.
GLORIA FUERTES, Glorierie
Gloria Fuertes García (Madrid, 28 luglio 1917 - 27 novembre 1998), poetessa e scrittrice di libri per bambini, fu legata alla Generazione del’50 e al movimento denominato “postismo”. Femminista e omosessuale, difese l’uguaglianza tra uomini e donne, il pacifismo e la tutela dell’ambiente
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