giovedì 3 gennaio 2019

Cosa conosci?


MARGHERITA GUIDACCI

ATLANTE

Davanti a te la mia anima è aperta
come un atlante: puoi seguire con un dito
dal monte al mare azzurre vene di fiumi,
numerare città,
traversare deserti.

Ma dai miei fiumi nessuna piena ti minaccia,
le mie città non ti assordano con il loro clamore,
il mio deserto non è la tua solitudine.
E dunque cosa conosci?

Se prendi la penna, puoi chiudere in un cerchio esattissimo
un piccolo luogo montano, dire: «Qui fu la battaglia,
queste sono le sue silenziose Termopili.»

Ma tu non sentisti la morte distruggere la mia parte regale,
né salisti furtivo
col mio intimo Efialte per un tortuoso sentiero.
E dunque cosa conosci?

(da Neurosuite, Neri Pozza, 1970)

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Noi crediamo di conoscere gli altri – anche intimamente quelli che riteniamo più vicini. In realtà non conosciamo che piccole parti di loro, come conferma la poetessa Margherita Guidacci (che si riferisce alla vicenda dei suoi problemi psichiatrici). Tutti noi abbiamo qualche passo delle Termopili da difendere: il problema è quando a farci cadere è Efialte, colui che credevamo amico e che invece ci tradisce.

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Vicente

ILLUSTRAZIONE DI FERNANDO VICENTE

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LA FRASE DEL GIORNO
Nessuno che non conosca se stesso può conoscere l'altro
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CARL GUSTAV JUNG, Civiltà in transizione




Margherita Guidacci (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno 1992), poetessa e traduttrice italiana. Dopo la crisi del suo matrimonio, negli Anni’60, superò un decennio di grave sofferenza psichica che culminò nel ricovero in una clinica neurologica. Tra i poeti da lei tradotti John Donne, Emily Dickinson, T.S. Eliot ed Elizabeth Bishop.


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