FRANCO FORTINI
NON È VERO
Non è vero che non siamo stati felici.
Lo sei stato ogni volta
che un occhio fissava deciso
a negare o ad imprendere.
Se entravi in una città ancora ignota
o dove il mare sta.
Se un gesto ricordava il buon uso dell’amore.
Penetravi le chiese, contro gli affreschi
il cuore come ti correva via. E rammentalo:
piangeva di speranza quando ha voluto abbracciarti
lo straniero perseguitato.
O quando leggevi
dello sconfitto sfuggito di mano ai potenti?
E sul lavoro anche, per
impercettibili respiri,
tra ira e polvere, se pensavi altre menti.
Che senza sapere di noi in esse felici, altra gioia
ora o quando che sia consumando, altro tempo
a più durare
avranno con noi costruito di attimi.
(da Una volta per sempre, Mondadori, 1963))
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Quello del “non è vero” è un sintagma che appare più volte qua e là nella poesia di Franco Fortini: “Non è vero, / non è vero quasi nulla / di quanto v’ho detto” e ancora “Non è vero che siamo in esilio. / Non è vero che torneremo in patria, / non è vero che piangeremo di gioia / dopo l’ultima svolta del cammino. / Non è vero che saremo perdonati”. Qui il tema è la felicità e raggruma in sé tutte quelle piccole volte che senza neppure accorgerci ci accostiamo alla felicità, a quel suo brivido di nulla.
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FOTOGRAFIA © PXHERE
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LA FRASE DEL GIORNO
Felicità? È una parola che, di tanto in tanto, nella mia vita, ho raccolto, ho osservato – ma mai l'ho scoperta sotto le stesse sembianze.
DORIS LESSING, Memorie di una sopravvissuta
Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.
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