ALFRED KOLLERITSCH
STRUTTURA
Che cosa aspetta dall’ultima volta,
tenuto in caldo dallo sguardo all’indietro,
tracce di mele, libri, ombre,
tracce di angoscia, qualcosa di annullato, la felicità?
È nella profondità della camera,
là lo sguardo di lei, il respiro fino all’insuperabile,
comune esser soli.
Nessuna parola dovrebbe sfuggire,
neppure un granello di polvere,
quel che è rimasto indica,
nulla promesso, cose vissute
catturate dai giorni,
risalendo il fiume qualcosa è in fuga.
Il ritorno fino alla sorgente,
a casa nell’erompere,
lo scomparire
si vela,
va oltre la sorgente,
libero di niente.
(Traduzione di Riccarda Novello)
.
“Se si dà alla poesia il valore di cosa del mondo, allora anche le altre cose del mondo si illuminano diversamente e si è indotti a riflettere su cosa sia poi il mondo, in cui l’apparire accade, prima che si richiuda nell’essere-apparso”: questa è l’idea di Alfred Kolleritsch, poeta dell’avanguardia austriaca. La poesia quindi destruttura l’ordine delle cose per raggiungere la libertà del rinnovamento.
.
FOTOGRAFIA © FORWALLPAPER
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Tutto quel che / si dà l’occasione / di lasciare che le poesie siano, / loro perdono il proprio luogo / atterrite, quel che hanno inteso / è svanito dietro l’angolo, / se ne stanno vuote, disabitate.
ALFRED KOLLERITSCH
Nessun commento:
Posta un commento