ÁNGEL GONZÁLEZ
FINCHÉ ESISTERAI
Finché esisterai,
finché il mio sguardo
ti cercherà oltre le colline,
finché nulla
che non sia la tua immagine
mi riempirà il mio cuore, e ci sarà
una remota possibilità che tu sia viva
da qualche parte, illuminata
da una luce - qualsiasi...
Finché
presentirò che tu ci sei e che ti chiami
così, con quel tuo nome
così breve,
continuerò come ora, amore
mio,
sopraffatto dalla distanza,
sotto quell'amore che cresce e non muore,
sotto quell'amore che continua e non finisce mai.
(da Aspro mondo, 1956)
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L'esistenza della donna amata è una condizione per la sopravvivenza dell'io poetico amante? No, naturalmente. E tantomeno è un ostacolo la distanza, come chiaramente sostiene in questa bellissima poesia Ángel González: il sentimento ignora la lontananza e l'invecchiamento, implicando l'eternità di questo amore.
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FOTOGRAFIA © OLCAY ERTEM/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Non sente la tua assenza il sentimento. / La sente il corpo.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Aspro mondo
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Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12 gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.
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