JOHN GOULD FLETCHER
SULLE RIVE DEL SUMIDA
Sera ventosa d’autunno,
Lungo il fiume grigio-verde vorticoso,
Le persone riposano come barche ferme
Tirando ansiose le loro piccole catene.
Alcune si muovono lente
Come i venti leggeri:
Marrone-blu, verde opaco, i villaggi in lontananza
Dormono sulle rive del fiume:
Le acque si scontrano e mormorano cupe.
Il brusio dei passanti,
È attutito sotto il cielo grigio e inquieto.
(da Stampe giapponesi, 1918)
.
È davvero una “stampa giapponese” questa disegnata dal poeta statunitense John Gould Fletcher: c’è tutto quello che teorizza l’Imagismo, la corrente cui appartenne, ovvero la precisione e l’immediatezza delle immagini, quasi che con i suoi versi avesse scattato una fotografia a questa scena di una sera autunnale nella Tokyo di oltre un secolo fa – il Sumida è il breve fiume che attraversa la capitale giapponese.
FOTOGRAFIA DEL PONTE RYOGOKU NEL 1935 – PUBBLICO DOMINIO
.
LA FRASE DEL GIORNO
Una campana si insinua / Nella nebbia echeggiando debolmente / I lampi pallidi e ampi / Del vibrante crepuscolo, / Oro sbiadito.
JOHN GOULD FLETCHER, Stampe giapponesi
.
John Gould Fletcher (Little Rock, Arkansas, 3 gennaio 1886 – 10 maggio 1950), poeta imagista e critico d’arte statunitense, primo poeta del Sud a vincere il Premio Pulitzer. Tra le sue opere: Goblins e pagode (1916), Stampe giapponesi (1918), Poesie scelte (1938) e La montagna che brucia (1946).
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