JANE KENYON
DA UNA STANZA ALL'ALTRA
Qui in questa casa, tra le fotografie
dei tuoi antenati, i loro libri di preghiere e le vecchie
scarpe…
Mi muovo da una stanza all’altra,
un po' intontita, come la mosca. La guardo
sbattere contro ogni finestra.
Sono goffa qui, spingo
i ciocchi d'acero nella stufa.
Fuori dal mio corpo per un po',
senza peso nello spazio...
A volte
il vento contro le assi
suona come un'auto che si avvicina alla casa.
La mia gente non è qui, mia madre
e mio padre, mio fratello. Parlo
con i gatti del tempo.
"Benedetto il legame che unisce…"
cantiamo nella chiesa in fondo alla strada.
E cosa viene dopo? Il legame…
il guinzaglio, il tubo che trasporta
l'ossigeno all'astronauta,
che gira e rigira fuori dal portellone,
guardandosi intorno.
(da Da una stanza all’altra, 1978)
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La nuova casa, la grande fattoria di Andover, nel New Hampshire, appartenente alla famiglia del marito David Hall: la poetessa statunitense Jane Kenyon, arrivata dal natio Michigan, prende confidenza a poco a poco con l'edificio e con il passato, con gli antenati di David e con il villaggio di poco più di 2.000 abitanti. La nostalgia di casa ogni tanto affiora, così come i genitori e gli affetti lasciati là e la solitudine dei primi tempi in un luogo nuovo.
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DIPINTO DI MICHAEL STOHLMEYER
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LA FRASE DEL GIORNO
So che siete con me, piante / e gatti — ma anche così ho paura, / seduta al centro della possibilità / perfetta.
JANE KENYON, La barca delle ore tranquille
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Jane Kenyon (Ann Harbor, Michigan, 23 maggio 1947 – Wilmot, New Hampshire, 22 aprile 1995), poetessa e traduttrice americana. La sua poesia, spesso semplice, sobria ed emotivamente risonante, sonda la psiche ed esplora il ciclo della natura. Tra le sue traduzioni spiccano le poesie di Anna Achmatova.
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