CARL SANDBURG
TEMA IN GIALLO
Orno le colline
con palline gialle in autunno.
Illumino i campi di grano della pianura
- grappoli arancioni e bruno-dorati -
e mi chiamano:
zucche.
L'ultimo giorno di ottobre
quando scende il crepuscolo
i bambini si prendono per mano
e mi girano intorno
cantando canzoni di fantasmi
e l’amore per la luna del raccolto;
sono un Jack-o’-lantern
con denti terribili
e i bambini sanno
che sto scherzando.
(da Poesie di Chicago, 1916)
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Questa del poeta statunitense Carl Sandburg è un’ode all’autunno e alla festa di Halloween – un tempo tutta americana e ora “importata” anche nelle nostre case e nelle nostre strade. Un fiorire di giallo e di arancione in cui l’autore si diverte con l’allegro girotondo dei bambini.
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FOTOGRAFIA © PETR KRATOCHVIL/PDP
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LA FRASE DEL GIORNO
Per molti versi, Halloween è la più americana delle feste: laica, irriverente e sfacciatamente consumistica. E, come per molti prodotti culturali americani, è diventata un'esportazione di grande successo.
LISA MORTON, The Boston Globe, 28 ottobre 2012
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Carl Sandburg (Galesburg, Illinois, 6 gennaio 1878 – Flat Rock, North Carolina, 22 luglio 1967), poeta statunitense. Nella sua poesia, in cui è costante il richiamo ai principi della solidarietà democratica, l’evidenza delle immagini e l'andamento discorsivo creano un linguaggio sperimentale, giocato sui contrasti e sulla vivacità della scansione.
2 commenti:
Con il virgolettato " importata"vuoi farci intendere che si tratta di una festa dalle origini europee vero?
La festa è nata in Europa. Ci avevo fatto anche un post (https://cantosirene.blogspot.com/2011/10/la-solita-zucca.html). E appunto è stata importata nella sua nuova forma americana, di qui le virgolette
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