ANA EMILIA LAHITTE
PERCHÉ LE VOCI SVANISCONO
Perché
le voci svaniscono,
le verità
che reclamano l'eternità
e muoiono brandendo
ardenti credenziali di sangue oscuro.
Esseri mascherati
travisano le lotte, le ferite.
Elaborano la loro morale redditizia
e scalano la loro loggia stipendiata
con un sorriso di allume e panacea.
Ma l'umanità
ciclicamente
annienta i suoi padroni,
i suoi mostri, i suoi sosia.
E ci restano segni misteriosi:
gli occhi di un coati,
una corteccia,
una lanterna arrugginita.
Le stelle.
(da Gli abissi, 1979)
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La bellezza ferita è uno dei temi che la poetessa argentina Ana Emilia Lahitte ha sviluppato nel corso della sua carriera poetica. E dunque, per quanto l'umanità dia spesso il peggio di sé con guerre e soprusi, rimarrà sempre quell'illusione effimera, quel lampo che ci chiama da un bosco, da un giardino, dagli occhi di un animale - il coati è una sorta di procione del Sudamerica - o ancora da un cielo notturno.
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FOTOGRAFIA © BURAK THE WEEKENDER/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Chiamiamo vita / questo bivio / tra la solitudine e l'universo.
ANA EMILIA LAHITTE, Gironsiglos
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Ana Emilia Lahitte (La Plata, 19 dicembre 1921 – 10 luglio 2013), poetessa e scrittrice argentina. Ha pubblicato 27 libri suddivisi tra poesia, narrativa, teatro e saggi. Ha collaborato con diversi ministeri alla diffusione della poesia argentina nel mondo.
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