HERMANN HESSE
AZZURRO DELLA SERA
O pura visione tutta incanti,
quando da porpora e d'oro, sereno
amabile grave, tu cielo
di luce della sera ti dilati.
Tu ricordi un mare azzurro
dove felicità è alla fonda
per una quiete beata. Dal remo sgocciola
l'ultima stilla di terreno cruccio.
(da Poesie d’amore e altre poesie, Mondadori, 2020, – Trad. di Roberto Fertonani)
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In Siddharta, uno dei capolavori di Hermann Hesse, il protagonista ha una sorta di risveglio: “Ora il suo occhio liberato s'indugiava al di qua, vedeva e riconosceva le cose visibili, cercava la sua patria in questo mondo, non cercava la «Realtà», né aspirava ad alcun al di là. Bello era il mondo a considerarlo così: senza indagine, così semplicemente, in una disposizione di spirito infantile. Belli la luna e gli astri, belli il ruscello e le sue sponde, il bosco e la roccia, la capra e il maggiolino, fiori e farfalle. Bello e piacevole andar così per il mondo e sentirsi cosi bambino, così risvegliato, così aperto all'immediatezza delle cose, così fiducioso”. Così, nella visione tutta incanti di un cielo serale, anche il poeta ha il suo risveglio spirituale.
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FOTOGRAFIA © DIGGEO/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Negli anni della mia prima giovinezza ho sostato spesso, solo, sulle alte montagne, e il mio occhio indugiava a lungo nella lontananza, nella vaporosa foschia trasfigurante delle ultime delicate alture, dietro alle quali il mondo affondava in un'infinita azzurra bellezza.
HERMANN HESSE, L’azzurra lontananza
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Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) scrittore, poeta, aforista, filosofo e pittore tedesco naturalizzato svizzero, è stato insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946. Celebri i suoi romanzi Siddhartha, Peter Camenzind, Demian, Il lupo della steppa.
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