SERGIO SOLMI
ENTRO LA DENSA LENTE DELL'ESTATE
Entro la densa lente dell'estate,
nel mattino disteso che già squarciano
lunghi, assonnati e sviscerati i gridi
degli ambulanti, - oh, i bei colori! Giallo
di peperoni, oscure melanzane,
insalate svarianti dal più tenero
verde all'azzurro, rosee carote...
e vesti accese delle donne, e muri
scabri e preziosi, gonfi ippocastani,
acque d'argento e di mercurio, e in alto
il cielo caldo e puro e torreggiante
di tondi cirri, o bel compatto mondo.
Lieto ne testimonia, sul pianeta
Terra, nella città Milano, mentre
vaga, di sé dimentico e di tutto,
lungo le calme vie che si ridestano,
- oggi, addì ventisette Luglio mille
novecento cinquanta - un milanese.
(da Dal balcone, 1968)
.
Tanti colori e tanti suoni: la lente dell'estate registra tutto questo - e il poeta Sergio Solmi ci tiene a datare esattamente quel momento, quell'emozione provata in un punto preciso del tempo - il mattino del 27 luglio 1950 - e in un luogo preciso, uno dei tanti mercati milanesi.
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IMMAGINE CREATA CON INTELLIGENZA ARTIFICIALE
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LA FRASE DEL GIORNO
O tu lindo liscio nitido / mondo, i tuoi quieti rumori!
SERGIO SOLMI, L’Approdo Letterario, V, 5-6, aprile-giugno 1956
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Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981), scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.
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