“E Shelley che brucia sulla spiaggia / a Viareggio” recita un verso di Lawrence Ferlinghetti dedicato alla poesia. Percy Bysshe Shelley, poeta romantico, moriva a soli trent’anni l’8 luglio di duecento anni fa. In quel 1822 si trovava a Villa Magni, a San Terenzo, presso Lerici, con la moglie Mary, la cognata e alcuni amici. Era stato a Livorno per incontrare lo scrittore Leigh Hunt e programmare l’avvio di una rivista, The Liberal. Ma sulla via del ritorno, la goletta del poeta, battezzata Ariel, fece naufragio davanti a Viareggio per una tempesta. I corpi di Shelley, che non aveva ancora compiuto tremt’anni, dell’amico Edward Williams e del marinaio, ritrovati dieci giorni dopo, furono cremati sulla spiaggia secondo le leggi dell’epoca.
Nelle sue poesie brevi e nei poemetti ricchi di immagini, Shelley tende verso l’Alto. Ma, alieno alle religioni, lo fa attraverso il misticismo e il magico, l’umanizzazione della natura e il sogno di un’umanità eterea, interrogandosi però sulla finitudine umana, sull’angoscia, sulla dissoluzione.
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JOSEPH SEVERN, "RITRATTO POSTUMO DI SHELLEY CHE SCRIVE PROMETEO LIBERATO IN ITALIA"
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I MIEI PENSIERI IN SOLITUDINE SORGONO E SVANISCONO
I miei pensieri in solitudine sorgono e svaniscono,
li discioglie il verso che vorrebbe rivestirli
come la luce della luna nel cielo del giorno che s’espande:
com’eran belli – come stavano decisi,
come un tessuto di perle screziando lo stellato cielo!
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O MARY CARA, SE TU FOSSI QUI
O Mary cara, se tu fossi qui,
coi tuoi occhi castani luminosi e chiari,
e la tua dolce voce, come un uccello
che canta amore al suo compagno solitario
sconsolato nel pergolato d’edera –
la più dolce voce udita mai,
e la tua fronte più
che il non ingannevole cielo
di quest’azzurra Italia.
Mary cara, vieni da me presto,
io non sto bene quando sei lontana:
come il tramonto per la sferica luna,
come il crepuscolo per la stella esperia
tu, amata, sei per me.
O Mary cara, se tu fossi qui;
dal Castello sussurra l’eco «qui».
(da Opere poetiche, Mondadori, 2018 – Traduzione di Francesco Rognoni)
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LA FRASE DEL GIORNO
Una narrazione di fatti particolari è uno specchio che oscura e distorce quello che dovrebbe essere bello; la poesia è uno specchio che rende bello quello che è distorto.
PERCY BYSSHE SHELLEY, In difesa della poesia
Percy Bysshe Shelley ( Horsham, 4 agosto 1792 – Viareggio, 8 luglio 1822), poeta britannico, uno dei più celebri lirici romantici. La sua poesia, assetata d'infinito, avversa alle religioni costituite, tende al divino attraverso il misticismo e la magia: Dio è la natura e il mondo stesso.
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