mercoledì 11 agosto 2021

Jaan Kaplinski


Jaan Kaplinski, uno dei più noti letterati estoni, è morto a Tartu lo scorso 8 agosto. Poeta, traduttore e critico letterario, era stato anche membro del Riigikogu, il Parlamento di Tallinn, dal 1992 al 1995. Nato nel 1941 da madre estone e padre ebreo polacco, fu più volte candidato al Nobel e scrisse in estone, inglese, finlandese e russo, traducendo varie opere dal francese, dall’inglese, dallo spagnolo e dallo svedese. Il profondo interesse per le filosofie orientali lo portò nelle sue poesie a vagabondare sul confine tra l’istintività della natura e la scientificità della società capitalista occidentale meditando sulle piccole cose della quotidianità.

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AVREI POTUTO DIRE

Avrei potuto dire: sono sceso dall'autobus.
Mi trovavo sul ciglio della strada polverosa dove
crescevano un giovane acero e rose canine.
Ma davvero, sono saltato nel silenzio,
e non c'era terra, nessuna superficie da calpestare.
Il silenzio si è chiuso sulla mia testa:
Ho visto come l'autobus era appena partito,
e sprofondando sempre di più
ho sentito solo il mio cuore battere,
e nel suo ritmo, ho visto la mia strada
passare con tutti i suoi segni ben noti:
mughetti ed Equiseti Silvestres,
Oxalis quasi in fiore,
il formicaio coperto da un’onda brunastra-
le formiche stesse. Il Grande Pino. Il Grande Abete.
la Catasta. La Fossa di sabbia. Il caminetto.
I tronchi bianchi delle betulle. La Grande Pietra.
E tanti ricordi. Silenzio, il mare interno, -
cos'altro potrei nominare per te?

(da La sera restituisce tutto, 1985)

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LE COSE NON DIMENTICANO IL LORO NOME

Le cose non dimenticano il loro e io ho cominciato a dimenticarle
la memoria è come una tasca piena di buchi che non può trattenere il cambiamento
parole o idee e qualcuno nel Medioevo già lo sapeva
e alcuni ancora lo sanno in quest’epoca nera come la pece
mentre memorizzano quello che altri prima di loro avevano trasportato
e liberato nel buio con mani imbarazzate
come un uccello o una lucertola o semplicemente una briciola
qualcosa tra qualcosa e niente tra noi e il nostro dimenticare
qualcosa senza inizio e senza fine e senza senso.

(da Bianche farfalle della notte, 2014)

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LA FRASE DEL GIORNO
La vita è come una palla che bisogna prendere e colpire continuamente perché non cada.
JAAN KAPLINSKI




Jaan Kaplinski (Tartu, 22 gennaio 1941 – 8 agosto 2021), poeta, filosofo e critico letterario estone. Influenzato dalle dottrine orientali – taoismo e buddhismo – le applicò alla sua poetica ritenendo che il poeta debba muoversi sul confine tra realismo e trascendenza. Parlamentare dal 1992 al 1995, è stato più volte candidato al Nobel.


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