LI PO
ASCOLTANDO LA MANDOLA DI UN PRETE BUDDISTA
Ha una mandola il prete buddista di Chou:
Scende dalla montagna dei Sopraccigli
Verso Ponente, e la suona in onore mio.
I suoni vibranti somigliano al brusio
D’una foresta di pini mossa dal vento.
Come se uscisse lavato dall’acqua d’un fiume
Il mio cuore si sente purificato.
La dolce melodia
S’unisce ai rintocchi d’una campana lontana.
Insensibilmente scende attorno il crepuscolo,
E i monti si smussano nella nebbia leggera.
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Serenità e tranquillità: il poeta cinese Li Po sapeva vivere con spensieratezza – anche troppa se, come dice la leggenda, da ubriaco morì annegato mentre cercava di acchiappare i riflessi della luna in un lago. Da questi suoi versi appare chiara questa semplice aderenza all’universo, un’immedesimazione favorita anche dal dolce suono della mandola che si mescola con il rintoccare di una campana, come in certa musica rilassante o da meditazione che fonde i suoni con la voce del mare o del bosco.
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FOTOGRAFIA © OKINAWA SOBA/FLICKR – CREATIVE COMMONS LICENSE
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi chiedi perché io viva nelle montagne azzurre. / Sorrido e non rispondo, il cuore tranquillo. / I fiori di pesco se ne vanno lontano, galleggiando leggeri sul torrente. / È un altro mondo, diverso da quello degli uomini.
LI PO
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