venerdì 17 giugno 2016

Come una voce di sogni

 

EMILIO PRADOS

SOLITUDINE ALL’ALBA

Ah!, rosa, taci, taci:
nascondiamoci insieme
ai piedi dell’acqua.

Ah!, taci, taci, vento:
ai piedi del monte
lasciamo i nostri corpi.
              - Cosa ci serve?
                                            - Il sole nascente,
- gioia di primavera -
luce sul verde.
             - E l’amore?...
                                                - Nell’oblio.
(Come una voce di sogni
scorre l’acqua del fiume.)

(Cerré mi puerta al mundo, da Jardin cerrado, 1946)

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Il mondo metafisico fu tra i primi temi del poeta spagnolo Emilio Prados, esponente della Generazione del’27: nella sua gioventù Prados cercava l’illuminazione in cui traspare lo spirito, una vita trascendentale e meditativa capace di raggiungere la verità interiore, anche grazie ad elementi naturali quali il mare, la notte, il vento o il fiume. Poi però venne la guerra civile spagnola e le poesie di Prados divennero più contingenti, più sociali e e più sanguigne.

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Rose

FOTOGRAFIA © FLICKR

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LA FRASE DEL GIORNO
Ho chiuso la mia porta al mondo;  / ho lasciato fuggire la mia carne nel sogno…

EMILIO PRADOS, Cuerpo perseguido




Emilio Prados Such (Málaga, 4 marzo 1899 – Città del Messico, 24 aprile 1962), un poeta spagnolo appartenente alla Generazione del '27 La sua poesia mescola elementi d'avanguardia e surrealisti con le sue radici arabo-andaluse e la poetica purista e neopopolare dell'epoca. Passa dalla ricerca delle corrispondenze della natura con l'alterità dell'essere al senso di sradicamento e solitudine dell'esilio. 

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