GIUSEPPE UNGARETTI
STASERA
Versa, 21 maggio 1916
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia.
(da Il porto sepolto, 1916, poi in L’Allegria, 1931)
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Molte sono nella prima opera di Giuseppe Ungaretti le poesie brevissime, enunciazione di uno stato d’animo attraverso un elemento naturale, scoperta di una realtà che si situa tra il senso e il sentimento. Vi appartiene anche “Stasera”, scritta nel casale di Versa, ora frazione di Romans d’Isonzo, dove il 19° reggimento di Fanteria, in cui il poeta prestava servizio, riposava tra un combattimento e l’altro nelle trincee. Protagonista è il vento leggero apprezzato da un balcone - esposto a sud probabilmente, visto che il titolo della poesia nell’edizione del 1916 è “Finestra a mare”: sono soltanto nove parole ma ci permettono di immaginare Ungaretti appoggiato sui gomiti mentre guarda malinconicamente il paesaggio dissolversi nel tramonto.
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DIPINTO DI JOANNE MORRIS MARGOSIAN
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LA FRASE DEL GIORNO
Il carnato del cielo / sveglia oasi / al nomade d’amore.
GIUSEPPE UNGARETTI, L’Allegria
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.
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