lunedì 11 maggio 2015

Una roccaforte inespugnabile

 

ALÍ CALDERÓN

POVERO VALERIO CATULLO

A chi dedicherai oggi i tuoi versi, povero Catullo?
su quali gambe poserai lo sguardo? Quale vita cingerà il tuo braccio?
Quali capezzoli e quali labbra morderai fino alla nausea?
Poni fine alla dolorosa pantomima: Lesbia è sempre stata,
caro poeta, caro amico,
                                  una roccaforte inespugnabile.
A che vale ricordare la sua mano fiorita di gelsomini o i leggeri cinguettii
                                                           che ti suonavano dolci all’orecchio?
Perché parlare d’amore o di passione se lei è solo la sua immagine?
Perché evocarla e consacrarle un posto eterno nella memoria? Perché, Catullo?
Perché?
I tuoi versi non volteggino più attorno ai suoi jeans, alla sua maglia rubata,
il tuo corpo si abitui a questa spessa solitudine assurda e prematura,
il suo nome e la sua figura di palma e il suo sguardo di gladiolo
                                                                        si perdano, a poco a poco,
in modo ineluttabile e irreversibile,
                                                nell’incerto e doloroso
           andare e venire dei giorni.
E non importa che si chiamasse Denise o Clodia o Valentina.
Che importa, povero Valerio Catullo? Che importa?

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Il poeta messicano Alí Calderón dà voce a molti lettori di Catullo: Lesbia è quella che adesso si definirebbe la classica “stronza”, sparla di lui, lo copre di ingiurie, “si spreme” la gioventù romana,  eppure il povero poeta veronese le muore dietro: “Nessuna donna potrà dire «sono stata amata» / più di quanto io ti ho amato, Lesbia mia. / Nessun legame avrà mai quella fedeltà / che nel mio amore io ti ho portato”. È la cecità dell’amore, l’incapacità di andare al di là dell’immagine e dell’immaginario: il suo lato positivo sono i bellissimi carmi che ha saputo ispirare.

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Poynter

SIR EDWARD JOHN POYNTERS, “LESBIA AND HER SPARROW”

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LA FRASE DEL GIORNO
Odio e amo. Me ne chiedi la ragione? / Non so, così accade e mi tormento.
CATULLO, Carmi




Alí Calderón (Città del Messico, 1982), poeta e critico letterario messicano. La sua poesia mescola registri linguistici e poetici. Parole e frasi possono essere prese dal discorso medico e scientifico o dallo spagnolo antico, dall'occitano, dall'italiano e dal francese per sostituire lo spagnolo.

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