domenica 31 maggio 2015

Un sorriso d'Amore


ANONIMO LATINO DEL III SECOLO

LA ROSA


Fu un sorriso d’Amore? oppur le fece
l’Aurora pettinando i suoi rossi capelli?
o Cipride fra i rovi s’impigliò,
lasciando il suo sangue sulle spine?


Aut hoc risit Amor aut hoc de pectine traxit
purpureis Aurora comis aut sentibus haesit
Cypris et hic spinis insedit sanguis acutis.

(da Poeti latini della decadenza, Einaudi, 1988 - Traduzione di Carlo Carena)

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La rosa è da sempre simbolo della bellezza e dell’amore, lo è anche della sensualità e dell’eros. Non stupiscono quindi le immagini scelte da questo anonimo poeta latino del terzo secolo dopo Cristo - anche se alcuni attribuiscono questi versi al retore Floro, celebre per un battibecco poetico con l’imperatore Adriano: la rosa nasce da un sorriso  di Amore o dai capelli dell'aurora o anche più facilmente dal sangue della dea Venere, graffiatasi tra i rovi.
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MARIE HICKS, “SINGLE RED ROSE”

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LA FRASE DEL GIORNO
La rosa è senza perché: fiorisce perché fiorisce, / non bada a se stessa, non chiede se la si vede.
ANGELUS SILESIUS, Il pellegrino cherubico




Il poema De rosis nascentibus, di autore ignoto e di difficile identificazione, tradizionalmente attribuito ad Ausonio, fa parte dell'Appendix Virgiliana ed è una composizione molto articolata, probabilmente un esercizio scolastico che ha per tema il carpe diem oraziano.


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