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venerdì 28 novembre 2025

Un’altra sera d’autunno


EUGENIO MONTEJO

UN ANNO

Torno a raccontarmi la storia della mia vita qui
un'altra sera d'autunno,
vecchio di trentatré giri intorno al sole.

Torno a ripiegarmi su questa sedia
sentendone l'innocenza di legno,
ora che l'anno fa il suo ruggito
e mi scuote forte, fino al midollo.

Sulla terrazza inizio un'altra discesa
all'inferno, nell'inverno.
Le foglie degli alberi sanguinano dentro di me.

(da Morte e memoria, 1972)

.

Il poeta venezuelano Eugenio Montejo ha cercato per tutta la vita la comunione piena e continua della sua poesia con il mistero dell'esistenza.  Qui, la sera del suo trentatreesimo compleanno, resta a meditare sull'autunno e sull'imminente arrivo dell'inverno, con dolorosa empatia: "Ho provato un dolore che durava una vita / quando il drago rotolò davanti ai miei piedi, già morto, / quel drago che nel corso degli anni / aveva lasciato sangue sulla mia spada, / tagli d'ala / e fiamme con cui combattevo da solo, senza tregua, / in ogni momento. // Ricordavo i ruggiti notte dopo notte, / (…) /  i libri che leggevo per placarlo,  / vecchie poesie con cui lo tenevo a bada. // Ho provato un dolore che durava una vita / quando il ruggito è cessato / e ho capito che la mia anima era la sua caverna, / che ero il mio drago, il mio nemico immediato".

.

LUCIEN FREUD, "UOMO SU UNA SEDIA".



   LA FRASE DEL GIORNO   

Le parole sono maschere cadute / in pozzi di silenzio.
EUGENIO MONTEJO, Tropico assoluto

.



Eugenio Montejo (Caracas, 19 ottobre 1938 – Valencia, 5 giugno 2008), poeta e saggista venezuelano. Professore, universitario, fu diplomatico a Lisbona. La sua poesia si caratterizza per una forma ricca e testuale e per la padronanza delle forme. Nel 2004 ottenne il Premio Octavio Paz.


4 commenti:

Antonilla ha detto...

Si potrebbe avere per intero la poesia del drago? ("Ho provato un dolore che durava una vita / quando il drago rotolò davanti ai miei piedi, già morto). La trovo molto interessante, e mi sembra che non sia online, non in italiano, almeno. Grazie.

DR ha detto...

Ho provato un dolore che durava una vita
quando il drago rotolò davanti ai miei piedi, già morto,
quel drago che nel corso degli anni
aveva lasciato sangue sulla mia spada,
tagli d'ala
e fiamme con cui combattevo da solo, senza tregua,
in ogni momento.

Ricordavo i ruggiti notte dopo notte,
i suoi artigli fulminanti,
i libri che leggevo per placarlo,
vecchie poesie con cui lo tenevo a bada.

Ho provato un dolore che durava una vita
quando il ruggito è cessato
e ho capito che la mia anima era la sua caverna,
che ero il mio drago, il mio nemico immediato.

Tutto il suo fuoco inutile, la sua insistenza
nell'ungermi cavaliere
senza mai riuscirci
divennero questa smorfia di cenere,
questo grido perso nelle sue fauci.

(da Territudine, 1978)

DR ha detto...

Ho dimenticato il titolo: "Mezza vita"

Antonilla ha detto...

Gentilissimo, grazie!