EUGÉNIO DE ANDRADE
LE PAROLE
Le parole sono come il vetro.
Alcune sono un pugnale,
un incendio.
Altre,
solo rugiada.
Arrivano segrete, piene di memoria.
Navigano insicure:
barche o baci,
le acque tremano.
Indifese, innocenti,
leggere.
Sono intessute di luce
e sono la notte.
E persino
i paradisi verde chiaro ricordano ancora.
Chi le ascolta? Chi
le raccoglie, così,
crudeli, disfatte,
nei loro gusci puri?
(da Cuore del giorno, 1958)
.
Il valore delle parole, la loro polisemia, ovvero la capacità di portare più significati, soprattutto in poesia, è al centro di questa riflessione poetica di Eugénio de Andrade. Il poeta portoghese con il consueto intreccio di rigore e di emozione riconosce che In realtà sono come gusci vuoti di conchiglie che il lettore può riempire con le sue esperienze.
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VLADIMIR KUSH, "METAMORFOSI"
.
LA FRASE DEL GIORNO
Una parola è come una nota che ne cerca un'altra per un accordo perfetto.
EUGÉNIO DE ANDRADE
.
Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Póvoa do Atalaia, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.

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