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martedì 25 novembre 2025

Chi le ascolta?


EUGÉNIO DE ANDRADE

LE PAROLE

Le parole sono come il vetro.
Alcune sono un pugnale,
un incendio.
Altre,
solo rugiada.

Arrivano segrete, piene di memoria.
Navigano insicure:
barche o baci,
le acque tremano.

Indifese, innocenti,
leggere.
Sono intessute di luce
e sono la notte.
E persino
i paradisi verde chiaro ricordano ancora.

Chi le ascolta? Chi
le raccoglie, così,
crudeli, disfatte,
nei loro gusci puri?

(da Cuore del giorno, 1958)

.

Il valore delle parole, la loro polisemia, ovvero la capacità di portare più significati, soprattutto in poesia, è al centro di questa riflessione poetica di Eugénio de Andrade. Il poeta portoghese con il consueto intreccio di rigore e di emozione riconosce che In realtà sono come gusci vuoti di conchiglie che il lettore può riempire con le sue esperienze.

.

VLADIMIR KUSH, "METAMORFOSI"

.


  LA FRASE DEL GIORNO   

Una parola è come una nota che ne cerca un'altra per un accordo perfetto.
EUGÉNIO DE ANDRADE

.



Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Póvoa do Atalaia, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.


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