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giovedì 13 novembre 2025

Qui sulla terra


EUGENIO MONTEJO

TERRITUDINE

Essere qui sulla terra per anni,
con le nuvole in movimento, con gli uccelli,
sospesi in ore fragili.
A bordo, quasi alla deriva,
più vicino a Saturno, più lontano,
mentre il sole gira e ci trascina
e il sangue scorre nel suo universo profondo,
più sacro di tutte le stelle.

Essere qui sulla terra: non più lontani
di un albero, non più inspiegabili,
leggeri in autunno, gonfi in estate,
con ciò che siamo o non siamo, con l'ombra,
la memoria, il desiderio, fino alla fine
(se c'è una fine) di voce in voce,
casa per casa,
con chi porta la terra, se la porta,
o chi l'aspetta, se l'attende,
spezzano il pane insieme ogni volta
in due, in tre, in quattro,
senza dimenticare gli scarti per la formica
che viaggia sempre da stelle lontane
per essere puntuale alla nostra cena
anche se le briciole sono amare.

(da Territudine, 1978)

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Terrestre, trascendentale e cosmologica: sono le tre caratteristiche della raccolta Territudine del poeta venezuelano Eugenio Montejo, in cui l'autore cerca di intrecciare il destino umano a quello della natura e dell'universo, mescolando i suoi versi allo stormire del vento tra le foglie o al canto degli uccelli, a significare che tutti gli esseri viventi condividono il medesimo spazio, la medesima Terra.

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FOTOGRAFIA © EMRE KESKINOL/PEXELS

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La poesia, che è la forma suprema dell'eloquenza umana, costituisce il nostro fine antropologico genetico.
EUGENIO MONTEJO, Consciencia Activa 21, n. 15, Gennaio 2007

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Eugenio Montejo (Caracas, 19 ottobre 1938 – Valencia, 5 giugno 2008), poeta e saggista venezuelano. Professore, universitario, fu diplomatico a Lisbona. La sua poesia si caratterizza per una forma ricca e testuale e per la padronanza delle forme. Nel 2004 ottenne il Premio Octavio Paz.


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