ÁNGEL GUINDA
NON SO CHE COSA SIA UNA POESIA
Non so che cosa sia una poesia.
La poesia è la formula di una sete d'infinito?
La scia d'ombre che ogni fuga lascia dietro di sé?
Il compianto o la nube di polvere di ciò che non c'è più?
Non so che cosa sia una poesia.
La poesia è la nube tesa e impalpabile
a cui ci si aggrappa se si cade per la vertigine?
È la corda di luce con cui ci si impicca?
La poesia è il nulla che nuota nell'impossibile?
È ciò che dice o ciò che non dice?
Si scrive la poesia senza sapere di scriverla,
senza sapere che cosa si sta scrivendo.
Non so che cosa sia una poesia!
(da Rigor vitae, 2013)
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La poesia è per il poeta spagnolo Ángel Guinda un'ossessione: resta comunque qualcosa di misterioso, un'inafferrabile compagna che, in equilibrio tra tradizione e originalità, tenta di catturare la verità e la bellezza: "Il poeta lirico vive dentro se stesso, nella massima intimità con il suo mondo interiore. Scrive principalmente in prima persona; e quando lo fa, di solito si riferisce a se stesso. Identificare e confessare le proprie paure è un'ossessione fin dall'infanzia. Significa affermarsi con sincerità, con trasparenza; significa onorare la poesia".
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IMMAGINE CREATA CON IA
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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivere la poesia / è seminare fulmini, / tradurre il silenzio.
ÁNGEL GUINDA, Chiarore interiore
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Ángel Guinda Casales (Saragozza, 26 agosto 1948 - Madrid, 29 gennaio 2022), poeta e scrittore spagnolo. Insegnante di Letteratura, ha scritto poesia esistenziale e minimalista alla ricerca di un senso estetico in cui i temi principali sono la vita, l’amore, la morte e la poesia stessa. Tra le sue traduzioni opere di Cecco Angiolieri, Florbela Espanca e Àlex Susanna.

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