TOMAS TRANSTRÖMER
ARCATE ROMANICHE
Nell’enorme chiesa romanica i turisti si accalcavano nella penombra.
Le volte si spalancavano senza fine.
Tremolavano fiamme di candela.
Un angelo senza volto mi abbracciò
e sussurrò con tutto il corpo:
“Non vergognarti di essere uomo, sii orgoglioso!
Dentro di te si apre una volta dopo l’altra all’infinito.
Non finisci mai e così deve essere”.
Ero accecato dalle lacrime
e fui condotto fuori nella piazza assolata
insieme con Mr. e Mrs. Jones. Herr Tanaka e la Signora Sabatini
e dentro di loro una volta dopo l’altra si aprivano all’infinito
(da Per i vivi e per i morti, 1989)
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Nella primavera del 1987 il poeta svedese Tomas Tranströmer, Premio Nobel 2011, è a Venezia con la moglie e vive questa esperienza “mistica” nonostante il caos di turisti che si assiepano. È lui stesso a raccontare in una lettera a un amico musicista: “Siamo entrati nella Basilica di San Marco. Ho sempre pensato che gli archi gotici mi appassionassero di più, ma ora ho scoperto che erano quelli romanici quelli più vicini a me. Niente di visibile, uno spazio nascosto dietro l'altro, come la vita umana stessa – ero così commosso che ho dovuto lasciarmi condurre fuori accecato dalle lacrime. È stata davvero un’esperienza del tutto inaspettata e in qualche modo totalmente liberatoria nel mezzo del ghetto turistico”.
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FOTOGRAFIA © ARTE SVELATA
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LA FRASE DEL GIORNO
Cammino lentamente dentro me stesso, / attraverso una foresta di armature vuote.
TOMAS TRANSTRÖMER, La piazza selvaggia
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Tomas Tranströmer (Stoccolma, 15 aprile 1931 – 26 marzo 2015), scrittore, poeta e traduttore svedese, Nel 2011 è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: "perché attraverso le sue immagini condensate e traslucide, ci ha dato nuovo accesso alla realtà". La sua opera è posta tra Modernismo, Espressionismo e Surrealismo.
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