KARMELO C. IRIBARREN
SOUVENIR
Piccoli elefanti d'ebano
penne stilografiche, donchisciotte,
astucci, portasigarette…;
Lì,
sparsi
sugli scaffali.
Possono passare
anche anni
senza che tu ti accorga della loro presenza;
Non importa,
un semplice sguardo,
e qualcosa di allora
ritorna.
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Ammetto che, come il poeta basco Karmelo C. Iribarren, anch’io porto sempre dai miei viaggi qualcosa che mi ricordi quei luoghi in cui sono stato: una penna, una calamita, un piccolo soprammobile, conchiglie… Restano lì a impolverarsi sugli scaffali o nei cassetti per poi improvvisamente ritornare alla luce conducendo con sé la memoria e il ricordo di un posto dove in fondo sono stato felice.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
I souvenir si possono rompere, ho scoperto. Per fortuna, i ricordi no.
SUSAN SPANO, The New York Times, 5 aprile 1998
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Karmelo C. Iribarren (San Sebastián, 19 settembre 1959), poeta spagnolo. Associata al “realismo sporco” di Bukowski e Carver, in realtà la sua è una poesia più minimale, molto spesso frutto di osservazione della strada e dei bar, che l’ha fatta definire “realismo pulito” e “poesia di esperienza”. Tra le sue raccolte poetiche Serie B, Dal fondo del bar, Ondata di gelo, Attraversando la notte, La pelle della vita.
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