mercoledì 10 gennaio 2024

Il mio secolo verticale


EUGENIO MONTEJO

ADDIO AL XX SECOLO

ad Álvaro Mutis

Attraverso Via Marx, Via Freud;
cammino lungo la riva di questo secolo,
lento, insonne, meditabondo,
spia ad honorem di qualche regno gotico,
raccogliendo vocali cadute, sassolini
tatuati di voci infinite.
La linea di Mondrian davanti ai miei occhi
taglia la notte in ombre dritte
ora che nelle pareti di vetro
non c'è più spazio per la solitudine.
Percorro via Mao, via Stalin;
guardo il momento in cui muore un millennio
e un altro inizia il suo dominio terreno.
Il mio secolo verticale pieno di teorie...
Il mio secolo con le sue guerre, i suoi dopoguerra
e il suo tamburo hitleriano laggiù,
tra il sangue e l’abisso.
Proseguo tra le pietre dei vecchi borghi
per un drink, per un po' di jazz,
contemplando gli dei che dormono dissolti
nella segatura del bar,
mentre decifro di sfuggita i loro nomi
e continuo per la mia strada.

(da Addio al XX secolo, 1992)

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Il Novecento, il secolo breve, diventa nei versi del poeta venezuelano Eugenio Montejo una città, un luogo da percorrere attraversando i suoi momenti salienti – il poeta individua le teorie marxiste, la psicologia freudiana, l’arte moderna di Mondrian, Mao e Stalin, l’orrore hitleriano sospeso tra il sangue e l’abisso, il momento che avrebbe potuto cambiare il volto del secolo. Molto altro ci sarebbe da ricordare: la conquista dello spazio, l’uomo sulla Luna, il Muro di Berlino e la sua caduta, l’atomica, Einstein, Gandhi, Picasso e via dicendo.

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IMMAGINE © SUNSOUT

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Ahimè, tutto il male del XX secolo è possibile ovunque sulla terra. Tuttavia, non ho abbandonato ogni speranza che gli esseri umani e le nazioni possano, nonostante tutto, imparare dall’esperienza di altri senza doverla vivere personalmente.
ALEKSANDR SOLŽENICYN, Arcipelago Gulag

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Eugenio Montejo (Caracas, 1938 – Valencia, 5 giugno 2008), poeta e saggista venezuelano. Professore, universitario, fu diplomatico a Lisbona. La sua poesia si caratterizza per una forma ricca e testuale e per la padronanza delle forme. Nel 2004 ottenne il Premio Octavio Paz.


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