VALERIO MAGRELLI
GUARDANDO I RESTI DI UN'AUDIOCASSETTA NELLA SOSTA DI UN VIAGGIO D'ESTATE
Sul ciglio dell’autostrada oscilla
e brilla bruna una capigliatura
di nastro magnetico.
Ogni auto passandole accanto l’accarezza
col vento dei pneumatici
pettinandola lenta sul guard-rail.
Una muta medusa che le onde
sospingono a riva fluttuando,
morta cosa canora, alga di nostalgia.
Se fisso quel feticcio musicale,
una spugna essiccata di voci, è per chiedermi
dove può evaporare un suono,
quale futura nube ne tratterrà le note
per preparare, domani,
la sua pioggia.
(da Disturbi del sistema binario, EInaudi, 2006)
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Invecchia la poesia? Invecchiano certamente gli oggetti – un’audiocassetta o musicassetta, quella che noi che l’abbiamo conosciuta e consumata negli stereo e nei walkman chiamavamo familiarmente “cassetta”, è ormai reperto da archeologia industriale, soppiantata dai cd e dalla musica liquida. Eppure, rimane viva in questi versi di Valerio Magrelli, pur sventrata ai bordi di un’autostrada delle vacanze: quel suo nastro magnetico sparso al vento fluttua come i tentacoli di una medusa e il tempo che è passato da allora può addirittura aumentare il fascino di questa immagine ormai obsoleta.
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FOTOGRAFIA © PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
Scrivere, in genere, è nascondere.
VALERIO MAGRELLI, Ora serrata retinae
Valerio Magrelli (Roma, 10 gennaio 1957), poeta, scrittore, traduttore, critico letterario e accademico italiano. Laureato in Filosofia all'Università di Roma, insegna Lingua e letteratura francese all'Università di Cassino. È autore di molte traduzioni di autori francesi come Mallarmé, Valéry, Jarry, Char, Ponge.
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