EUGENIO MONTALE
IL SALISCENDI BIANCO E NERO
Il saliscendi bianco e nero dei
balestrucci dal palo
del telegrafo al mare
non conforta i tuoi crucci su lo scalo
né ti riporta dove più non sei.
Già profuma il sambuco su
lo sterrato; il piovasco si dilegua.
Se il chiarore è una tregua
la tua cara minaccia la consuma.
(da Le occasioni, Mondadori, 1939)
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Per comprendere questa poesia – uno dei Mottetti di Eugenio Montale – occorre sapere cosa sono i balestrucci: si tratta di piccoli uccelli migratori appartenenti alla stessa famiglia delle rondini, cui assomigliano, pur avendo una coda meno biforcuta e il corpo un po’ più affusolato. Il bianco della parte inferiore del corpo contrasta con il nero bluastro del piumaggio della testa, del dorso, delle ali e della coda. Quel loro gioioso volo che è segno di primavera e di rinnovamento, così come il fiorire dei sambuchi, è però in contrasto con lo stato d’animo dell’io lirico – che si strugge per l’assenza di Clizia, la donna amata – e non trova la consueta pace che quello stesso luogo un tempo sapeva infondergli.
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FOTOGRAFIA © SWALLOW BIRDING & WILDLIFE
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LA FRASE DEL GIORNO
E m’è cara la maschera se ancora / di là dal mulinello della sorte / mi rimane il sobbalzo che riporta / al tuo sentiero.
EUGENIO MONTALE, Le occasioni
Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere" si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.
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