Maggio è un mese dolce, sospeso tra le piogge di aprile e il caldo dell’estate: un mese ottimale, nel quale Emily Dickinson colloca addirittura il Paradiso. La pioggia di maggio è invece vita per la fertile primavera: così la sente un’altra poetessa statunitense, Jane Hirshfield, immedesimandosi con il verde che accoglie l’acqua.
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FOTOGRAFIA © SEAGUL/PIXABAY
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EMILY DICKINSON
C’È UN MATTINO AGLI UOMINI INVISIBILE
C’è un mattino agli uomini invisibile
Le cui fanciulle su un più remoto prato
celebrano il loro serafico maggio
E per tutto il giorno, con balli e giochi,
e capriole che non potrei mai descrivere
Impiegano il giorno festivo.
Qui a passo leggero, si muovono i piedi
che non camminano più per le strade del paese
Né presso il bosco si incontrano
Qui sono gli uccelli che cercavano il sole
quando la conocchia dell’anno passato oziosa pendeva
E i bordi dell’estate erano confinati.
Mai vidi una così meravigliosa scena
Mai un tale cerchio su un tale prato
Né così sereno insieme
Come se le stelle in una qualche notte d’estate
Alzassero i loro calici di Crisolito
E festeggiassero fino a giorno
Come te ballare – Come te cantare
Popolo sul mistico prato
Io chiedo, ogni nuovo mattino di maggio.
Aspetto le tue lontane – Fantastiche campane
Che mi annuncino in altre valli
A una diversa aurora!
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JANE HIRSHFIELD
PIOGGIA A MAGGIO
Il ferro annerito
della stufa
si raffredda ticchettando
alle prime gocce
che iniziano a incontrare il tetto.
È tardi: la notte
s'è fatta scura così
come un frutto -
un sùbito
aroma di pere riempie la stanza.
Giusto prima dell'alba
ritorna più forte
un bianco, costante rullio di pioggia diurna
preso nel secchio profondo della luna.
Una luce di latta ammaccata
trabocca di oceano e cielo,
colle che s'apre sul colle davanti,
e mi sveglio a un semplice desiderio,
ciò che voglio da quest'ora comune,
da questa terra comune
che in passato fu sposa del tempo:
sentire come un granchio sente l'onda,
forte come un secondo cuore;
vedere come una cosa verde vede il sole,
con l'attenzione esclusiva dell'amore cieco.
(da Gravità e Angeli, 1988)
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LA FRASE DEL GIORNO
Che cosa c’è di così dolce e caro / come un prospero mattino di maggio?
WILLIAM WATSON, Ode a maggio
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 –15 maggio 1886), poetessa statunitense, è considerata tra i migliori lirici del XIX secolo. La sua vita fu priva di eventi esteriori: dopo i trent'anni scelse un volontario isolamento nella casa paterna. La sua poesia spazia dalle piccole cose della vita quotidiana – la natura, le stagioni – ai grandi temi dell’anima innestati sul tema della solitudine.
Jane Hirshfield (New York, 24 febbraio 1953), poetessa, saggista e traduttrice statunitense. La sua poesia, influenzata dallo Zen e dal buddhismo, esplora i rapporti personali e quelli con gli elementi naturali con particolare interesse al legame tra inquinamento ambientale e umanità.
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