sabato 22 settembre 2018

Tornare a me


ELSE LASKER-SCHÜLER

FUGA DAL MONDO

Io nell’immenso voglio
tornare a me,
già mi fiorisce il colchico autunnale dell’anima,
forse è già troppo tardi per tornare.

Oh, fra di voi io muoio!
perché voi mi asfissiate di voi stessi.
Vorrei tirare fili intorno a me
per mettere fine alla babele!
fuorviarvi,
confondervi,
per fuggire
verso me.

(da Ballate ebraiche e altre poesie, Giuntina, 1985 – Traduzione di Maura Del Serra)

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L’equilibrio tra l’ebbrezza dei sensi e la pace della mente è quello che andava cercando la poetessa tedesca Else Lasker-Schüler, superare quel senso di timore e di solitudine – pur assidua frequentatrice dei salotti Espressionisti dove incontrava Benn, Kraus, Loos e Trakl – per raggiungere in una visione onirica l’infinito dentro di sé: “Dove sei tu, lontana Città / dai felici profumi?”

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800px-Fugue

VASILIJ KANDINSKI, “FUGUE”, 1914

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LA FRASE DEL GIORNO
Anche negli esseri umani sono rimaste alcune piccole stelle cadenti, sebbene la maggior parte di essi se le sia lasciate sfuggire..
ELSE LASKER-SCHÜLER, Lettera a Karl Kraus, 5 luglio 1912




LaskerElse Lasker-Schüler, all'anagrafe Elisabeth Schüler (Elberfeld, 11 febbraio 1869 – Gerusalemme, 22 gennaio 1945), poetessa tedesca. Frequentò l’ambiente espressionista, i cui autori la sostennero economicamente dopo il secondo divorzio. Nel 1933, pochi mesi dopo aver vinto il Premio Kleist, emigrò a Zurigo in seguito alle minacce naziste.


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