UMBERTO SABA
GOAL
Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.
La folla - unita ebrezza - per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch’io son parte.
(da Parole, 1933-34, in Canzoniere, Vol. III, Einaudi, 1961)
.
Qualche tempo fa l’amico canadese Paul commentava, a proposito di una poesia sul calcio: “Meraviglioso, straordinario paese, che sa dal calcio tirar fuori poesia!”. Ho pensato subito alle Cinque poesie sul gioco del calcio di Umberto Saba. In Goal il portiere battuto incarna una figura epica, ricorda il Galata morente visibile ai Musei Capitolini, e il rettangolo verde si trasforma in un campo di battaglia o in quello dove si svolge un torneo medievale, dove le parti contrapposte si abbandonano a emozioni diversissime: allo sconforto dei battuti si oppone la gioia di chi ha segnato – e del pubblico di casa, i tifosi della Triestina di cui Saba era un sostenitore. Anche il loro portiere, dalla parte più lontana del campo, presso l’altra porta, unisce la sua gioia a quella dei compagni senza abbandonare il suo posto.
.
FOTOGRAFIA © COVENTRY TELEGRAPH
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.
PIER PAOLO PASOLINI, Saggi sulla letteratura e sull’arte
Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), poeta italiano tra i massimi del ‘900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studî commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l’amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel Canzoniere.
Nessun commento:
Posta un commento