NELLY SACHS
PROTETTI SONO GLI AMANTI
Protetti sono gli amanti
sotto il cielo murato.
Un elemento misterioso gli dà il fiato
e fanno vivere le pietre
e tutto ciò che cresce
trova ormai una patria solo in loro.
Protetti sono gli amanti
e solo per loro gli usignoli continuano a cantare
e non sono morti nella sordità
e la quiete leggera del bosco, i caprioli,
soffrono per loro in mansuetudine.
Protetti sono gli amanti,
vedono il dolore nascosto del tramonto
sanguinare sul ramo di un salice
e di notte si esercitano sorridendo alla morte,
la quieta morte,
con ogni fonte che stilla in nostalgia.
(Geschirmt sind die Liebenden, da Al di là della polvere, Einaudi, 1966 – Trad. Ida Porena)
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Gli innamorati – quelli felici almeno – formano un mondo a sé, un nido inaccessibile, una diade che basta a se stessa e vive nel suo bozzolo escludendo il mondo intero: “Un amore felice. È normale? / È serio? È utile? / Che se ne fa il mondo di due esseri / che non vedono il mondo?” si chiedeva Wisława Szymborska. Eppure questo isolamento egoistico è l’alimento che salva l’amore, cantato da osservatrice dalla poetessa ebrea tedesca Nelly Sachs, premiata con il Nobel nel 1966 ex aequo con Shmuel Agnon per le sue poesie sull’Olocausto.
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EGON SCHIELE, “L’ABBRACCIO”, PART.
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LA FRASE DEL GIORNO
L'amore è la più egoistica di tutte le passioni.
ALEXANDRE DUMAS PADRE, I tre moschettieri
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