martedì 11 agosto 2015

Così è il mio amore

 

CALLIMACO

IL CACCIATORE

Il cacciatore sui monti bracca tutte le lepri
e cerca le impronte, in mezzo alla neve e alla brina,
di tutte le gazzelle, Epicide. Ma se gli dicono
“guarda, una bestia ferita”, quella non la cattura.
Così è il mio amore: sa inseguire chi fugge,
sorvola su chi giace disteso davanti.

(dall’Antologia Palatina – Libro XII – Traduzione di Filippo Maria Pontani)

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In amore vince chi fugge, si sa. Lo sapeva bene anche il poeta greco Callimaco: per spiegarlo, si avvale di una precisa analogia, quella del cacciatore che insegue nella neve le prede più difficili e lascia invece le lepri deboli e ferite. È il solito tema dell’amore impossibile o difficile inseguito per anni a scapito delle più facili avventure.

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PIETER BRUEGEL, “CACCIATORI NELLA NEVE”

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LA FRASE DEL GIORNO
L'amore fugge come un'ombra l'amore reale che l'insegue, inseguendo chi lo fugge, fuggendo chi l'insegue.
WILLIAM SHAKESPEARE, Le allegre comari di Windsor




Callimaco di Cirene (Cirene, 310 a.C. circa – Alessandria d'Egitto, 235 a.C. circa), poeta e filologo greco antico d'età ellenistica. Contrario alla concezione platonica dell'arte, propone una poesia non didascalica, ma piuttosto orientata al diletto; è arguta, ironica, elegante, con uno stile vivace, conciso ed espressivo. Non manca una certa prolissità, propria dell'epica antica, né infrequente è il ricorso a giochi di parole, neologismi ed etimologie.



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