L’estate ha un suo fascino particolare: è la bella stagione, il tempo delle giornate lunghe e calde, il momento per rimanere fuori, per stare all’aria aperta. È la stagione del mare e della montagna. Ed è anche il tempo della memoria che si ricorda a lungo: la gioventù, l’amore estivo, un viaggio, i Mondiali, il cornetto Algida… Due poeti spagnoli per celebrare questa nuova estate che inizia oggi con il solstizio: il famosissimo Federico García Lorca e Manuel Machado, fratello del più noto Antonio.
FEDERICO GARCÍA LORCA
NOTTE D’ESTATE
L'acqua della fonte
suona il suo tamburo
d’argento.
Gli alberi
tèssono il vento
e i fiori lo tingono
di profumo.
Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.
.
.
.
.
MANUEL MACHADO
ESTATE – GIOVENTÙ
Febbre dell’anno, pienezza della vita,
verde dell’anima e splendore della pianura...
Cieca
follia accesa.
Estate, gioventù, tripudio di colori.
Vivo carminio del labbro assetato...
Violento
rosso dei garofani inebrianti
... E mentre qui
Amore pronunzia il suo sì
(bemolle),
la verde lacca dell’alloro
distilla - come miele -
la luce del sole..
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LA FRASE DEL GIORNO
L'aria è rosa. Un antico crepuscolo ha tinto la piazza e le sue mura. E dura sotto il cielo che dura, estate rosea di più rosea estate.
DINO CAMPANA, Canti orfici
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.
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