IDA VITALE
RESIDUO
Breve o lunga la vita, tutto
quello che viviamo si riduce
a un grigio residuo nella memoria.
Dei passati viaggi restano
le enigmatiche monete
che affermano falsi valori.
Dalla memoria spunta solo
una vaga polvere e un profumo.
Che sia la poesia?
(da Parvo Reino, 1984)
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Che sia la poesia quello che rimane della memoria? Che la nostra mente elabori solo i dettagli che colpiscono in qualche maniera il suo alto emozionale? Se lo chiede la poetessa uruguaiana Ida Vitale, esponente della Generazione del ’45 con Benedetti, Onetti e Idea Vilariño. Un’idea non certo peregrina, visto che è, ad esempio, anche di Giovanni Pascoli: “Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo”.
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ANONIMO DI SCUOLA FRANCESE, “VANITAS”
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LA FRASE DEL GIORNO
L’anima è la memoria che lasciamo.
AMBROGIO BAZZERO, Storia di un’anima
Ida Vitale (Montevideo, 2 novembre 1923), poetessa, traduttrice, saggista, insegnante e critica letteraria uruguaiana, membro del movimento artistico denominato “Generazione del ‘45” e rappresentante della poesia essenzialista. Esule in Messico, dal 1974 al 1984, al suo attivo ha i Premi Octavio Paz, Reina Sofia e Cervantes.
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