ALDA MERINI
IL GOBBO
Dalla solita sponda del mattino
io mi guadagno, palmo a palmo, il giorno:
il giorno dalle acque così grigie,
dall’espressione assente.
Il giorno io lo guadagno con fatica
tra le due sponde che non si risolvono,
insoluta io stessa per la vita…
E nessuno m’aiuta.
Ma viene a volte un gobbo sfaccendato,
un simbolo presago d’allegrezza
che ha il dono di una strana profezia.
E perché vada incontro alla promessa
lui mi traghetta sulle proprie spalle.
(da La presenza di Orfeo, 1953)
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È un’Alda Merini giovanissima – la poesia, che è del 1948, uscì nel 1951 grazie a Eugenio Montale e a Maria Luisa Spaziani nell’antologia Poetesse del Novecento: è quindi della poetessa diciassettenne questa dichiarazione esistenziale in cui la vita appare già come fatica e tensione, ma che si risolve con la figura grottesca di un gobbo capace di essere ponte e traghettatore, di cancellare le distanze e di riempire i vuoti con la sua spensierata allegra presenza.
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IMMAGINE © BING IMAGE CREATOR
LA FRASE DEL GIORNO
Per farsi salvare la vita bisogna averla.
ALDA MERINI, Aforismi e magie
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Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 - 1º novembre 2009), poetessa, aforista e scrittrice italiana. Vide pubblicate le prime poesie a diciannove anni. L’amore agitato con Giorgio Manganelli riportò alla luce i disagi psichici: dal 1965 al 1972 fu internata in ospedale psichiatrico. Dimessa, visse nella sua casa sui Navigli, spesso in stato di emarginazione, circondandosi di artisti.
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