RITA DOVE
LEGGENDO HÖLDERLIN NEL PATIO CON L'AIUTO DI UN DIZIONARIO
Una dopo l'altra, le parole
si arrendono,
bandiere bianche issate
da un accampamento silenzioso.
Quando è tornata la mia timidezza?
Questa sera il cielo ha rifiutato
di stendersi. Il sole si nascondeva
dietro le foglie, ma gli alberi
si erano allontanati da tempo.
Il senso che affiora
mi viene incontro di sbieco
e gli vado incontro, uscendo
parola per parola
dal mio corpo, finché non sono
ogni cosa insieme: il profumo
del mondo in cui
sprofondo,
un subacqueo
che ricorda l'aria.
(da Museo, 1983)
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Tradurre è un po' tradire, si dice. Ma è necessario per comprendere nella nostra lingua versi scritti in un idioma che, se non ci è sconosciuto, perlomeno non potremmo afferrare come chi è madrelingua. Rita Dove, poetessa statunitense, si mette lì sul patio di casa, in una bella serata, e legge Hölderlin nell’originale tedesco: evoca il fascino che deriva dal ricostruire quelle frasi, l'emozione di cogliere il significato dei versi, di farli propri, accomunandoli alle proprie sensazioni e alle proprie esperienze, ma al contempo sottraendoli per entrare nella mentalità dell’autore, in un viaggio compiuto passo dopo passo, una parola faticosamente decifrata dopo l'altra.
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FOTOGRAFIA © DAVYD BORTNIK/PEXELS
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LA FRASE DEL GIORNO
A me sembra che il tradurre da una lingua in un'altra sia come guardare gli arazzi fiamminghi da rovescio, ché, sebbene le figure si vedano, sono però piene di filamenti che le fanno confuse sì che non appaiono nitide e a vivi colori come da diritto.
MIGUEL DE CERVANTES, Don Chisciotte della Mancia
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Rita Frances Dove (Akron, Ohio, 28 agosto 1952), poetessa e scrittrice statunitense, vincitrice del Premio Pulitzer per la poesia 1987. La sua opera è originale per le varie tematiche affrontate e la meticolosa ricerca linguistica con cui riesce a catturare e trasferire sul foglio emozioni complesse.
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