EUGÉNIO DE ANDRADE
IL SORRISO
Penso che fu il sorriso,
fu il sorriso ad aprire la porta.
Era un sorriso con molta luce
dentro, volevo
entrarci, togliermi i vestiti, restare
nudo dentro quel sorriso.
Correre, navigare, morire in quel sorriso.
(da L’altro nome della Terra, 1988)
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Eugénio de Andrade fu definito da José Saramago “poeta del corpo e della luce”: il sorriso della donna che apre la porta è la perfetta unione di corpo e luce, l’invito ad entrare è un sereno biglietto da visita, un’apertura all’accoglienza, fa stare bene il poeta, lo mette a proprio agio: “perché hai sempre vissuto nel tuo sorriso, / pioggia verde sulle foglie, il tuo sorriso, / ali che sbattono sul tuo polso”.
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FOTOGRAFIA © BING/IA
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LA FRASE DEL GIORNO
Non canto perché sogno. / Canto perché sei reale. / Canto il tuo sguardo maturo, / Il tuo sorriso puro, / la tua grazia animale.
EUGÉNIO DE ANDRADE, Le mani e i frutti
Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Póvoa do Atalaia, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.
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