ANGELO MARIA RIPELLINO
VIVERE È STARE SVEGLI
Vivere è stare svegli
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.
Vivere è amare la vita
con i suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle vicende più squallide.
Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole,
vestite con frange di festa.
Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l’autunno
e non stancarsi d’amare.
(da Non un giorno ma adesso, 1960)
.
Vivere in fondo è sapersi adattare a questo mondo, alle sue convenzioni, ai rapporti con gli altri – allora si comprende che è necessario, seguendo il dettato di Hemingway, evitare di “passare i giorni”, ma consumarli con intensità. Una vita che – dice il poeta e traduttore Angelo Maria Ripellino – va pienamente vissuta, accettata, sempre inseguendo la sua vena di speranza e soprattutto mai “stancandosi di amare”.
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PIERRE-AUGUSTE RENOIR, "COLAZIONE IN RIVA AL FIUME"
..
LA FRASE DEL GIORNO
Oh, non dico che la vita sia sempre / la marcia nuziale di Mendelssohn, / ma la colpa non è degli alberi.
ANGELO MARIA RIPELLINO, Lo splendido violino verde
.
Angelo Maria Ripellino (Palermo, 4 dicembre 1923 – Roma, 21 aprile 1978), traduttore, poeta e slavista italiano. Docente di Filologia Slava a Bologna e poi di Lingua e Letteratura russa a Roma, è notissimo per l’antologia Poesia russa del ‘900, pubblicata da Guanda nel 1954.
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