AMALIA BAUTISTA
LA LUCE DEL MEZZOGIORNO
Né il tuo nome né il mio sono gran cosa,
solo qualche lettera, un segno
se li vediamo scritti, un suono
se qualcuno pronuncia assieme queste lettere.
Perciò non capisco molto bene quello che mi succede,
perché tremo o trasecolo,
perché sorrido o mi spazientisco,
perché faccio sciocchezze o divento così triste
se incontro le lettere del tuo nome.
Non è nemmeno necessario che nominino te,
di continuo nominano la luce del mezzogiorno,
la frutta, li paradiso
prima della cacciata.
(da Estoy ausente, 2004)
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Ho già presentato altre poesie d’amore di Amalia Bautista: riguardavano il dubbio su ciò che è stato un amore, l’impossibilità di essere sempre insieme e il ricordo di una storia finita per incomprensione. Qui siamo invece a quello che in un incendio si definirebbe il “punto di origine”: il periodo puro dell’innamoramento, quello in cui l’immagine dell’amato, tutto quanto lo riguarda, e soprattutto il suo nome causa una specie di istupidimento, un intorpidimento della ragione. Ci siamo passati tutti, è inutile che mi dilunghi…
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FOTOGRAFIA © LEONHARD KÄTZEL
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LA FRASE DEL GIORNO
Se potessi cantare il tuo nome sarebbe / – le sette lettere del tuo nome – / un’erba cresciuta in pieno inverno, / un tiepido scirocco scioglierebbe il gelo.
ROBERTO CARIFI, Nel ferro dei balocchi
Amalia Bautista (Madrid, 1962) è una poetessa spagnola. Laureata in Scienze dell’Informazione. Con un linguaggio colloquiale esprime una profonda ansia di assoluto, intesa come amore, soprattutto su temi erotici, dove indaga la passione e l’emozione.
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