Ma, alla fine, come dice il poeta lussemburghese Lambert Schlechter, che ci frega del tempo? Se fa caldo, se fa freddo, se fa brutto, se fa bello? Anche la percezione del clima è influenzata dal nostro stato d’animo. Dall’amore, per esempio. Dalla malinconia. O dalla memoria, dai sogni, come la Piazza San Pietro illuminata dalla luna di gennaio nella poesia di Giorgio Vigolo.
LAMBERT SCHLECHTER
PICCOLO ELOGIO DEL GRIGIO GENNAIO
Bel tempo, cattivo tempo, che importa
mi sono liberato del clima
il mio paese è il mio amore
c’è sempre il sole.
(da L’opposto di ogni posto, Interlinea, 2013 - Traduzione di Clemente Condello)
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GIORGIO VIGOLO
L’EREMITA DI ROMA, XIX
Luna di gennaio
ti sono venuto a vedere
come splendi
questa notte sul cespo
delle fontane:
la cupola la prendi in un respiro,
la fai diventare cielo.
La piazza si solleva
col suo lastrico azzurro
verso la croce d’Orione.
Nera è la bocca del colonnato:
suona il campanone
come sugli ebbri sogni
della mia giovinezza,
quando nelle buie notti
qui venivo a conoscere
il viso del mio destino.
(da Linea della vita, Mondadori, 1949).
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LA FRASE DEL GIORNO
Come indugia il crepuscolo, / crudele o pietoso? / No, è gennaio al declino / e il giorno s’allunga.
ATTILIO BERTOLUCCI, Viaggio d’inverno
Lambert Schlechter, (Lussemburgo, 4 dicembre 1941), scrittore lussemburghese di lingua francese, ha pubblicato una trentina di opere, suddivise in poesie, racconti, saggi, drammi teatrali. Il suo ultimo progetto è Le Murmure du monde, una collezione di frammenti letterari, filosofici e autobiografici.
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