Luglio, mese di canicola – almeno o è sempre stato, quest’anno dalla meteorologia pazza potrebbe anche non esserlo. Tempo di giochi per bambini e ragazzi che sfruttano le vacanze scolastiche, tempo di villeggiature al mare e in montagna. Tempo di svaghi sotto l’ombrellone o su un prato di montagna. Relax, un buon libro, parole crociate e poesia…
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GIUSEPPE UNGARETTI
DI LUGLIO
Quando su ci si butta lei,
Si fa d’un triste colore di rosa
Il bel fogliame.
Strugge forre, beve fiumi,
Macina scogli, splende,
È furia che s’ostina, è l’implacabile,
Sparge spazio, acceca mete,
È l’estate e nei secoli
Con i suoi occhi calcinanti
Va della terra spogliando lo scheletro.
1931
(da Sentimento del tempo, 1943)
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JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
ALBEGGIARE
Dora il sole di miele
il campo malva e verde
- pietra e vigneto, pianura e dosso -.
La brezza inclina, fresca e mite,
il fiore azzurro delle siepi viola
Ancora, o già, nessuno
nell'immensa campagna preparata
che con cristallo e ali
l’allodola abbellisce.
Sparsi qua e là, spalancati e deserti,
i rossi borghi abbacinati.
(da Diario di poeta e mare, 1918)
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LA FRASE DEL GIORNO
C'è un feroce rosso cane / che a muti passi va per il cielo, / la lingua fuori, arruffato il pelo, / e si getta alle aeree fontane.
DIEGO VALERI, Poesie
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.
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