PATRIZIA CAVALLI
NON HO SEME DA SPARGERE PER IL MONDO
Non ho seme da spargere per il mondo
non posso inondare i pisciatoi né
i materassi. Il mio avaro seme di donna
è troppo poco per offendere. Cosa posso
lasciare nelle strade nelle case
nei ventri infecondati? Le parole
quelle moltissime
ma già non mi assomigliano più
hanno dimenticato la furia
e la maledizione, sono diventate signorine
un po' malfamate forse
ma sempre signorine.
(da Le mie poesie non cambieranno il mondo, Einaudi, 1974)
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Dolorosa percezione del mondo e del reale questa della poetessa italiana Patrizia Cavalli. La realtà non è modificabile, come dice il titolo della raccolta, pubblicata quando aveva 27 anni. E l’unico mezzo di decifrare la vita è questo diario poetico che non ha certezze ma che almeno diventa per qualche tempo rabbiosa ribellione contro l’ingiustizia dell’esistenza.
Appurato che il mondo è quello che è, con linguaggio crudo e colloquiale, lontano dalle vette poetiche, Patrizia Cavalli ne racconta le pulsioni, il degrado, la sgradevolezza. La poesia diventa allora testimone di questo mal de vivre.
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Felice Casorati, “Le signorine”
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LA FRASE DEL GIORNO
Non d'amor di me / si tratta, ma orrore degli altri / dove io mi riconosco.
PATRIZIA CAVALLI, Le mie poesie non cambieranno il mondo
2 commenti:
...ma sai...che questo quadro l'ho visto questo novembre scorso...a Venezia a Ca' Pesaro...e mi sono soffermata parecchio a guardarlo.
...ora non ricordo il significato...ma cercherò.
Speriamo che qualche nostra parola resti...e non venga dimenticata.
ciao Vania
verba volant...
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