martedì 8 giugno 2010

Pessoa e l’istante


FERNANDO PESSOA

SE RICORDO CHI FUI

Se ricordo chi fui, diverso mi vedo,
e il passato è il presente della memoria.
Chi sono stato è qualcuno che amo,
ma soltanto nei sogni.

È la nostalgia che m'affligge la mente,
non è mia né del passato veduto,
ma di chi abito
dietro gli occhi ciechi.
Nulla, se non l'istante, mi conosce.
Nulla il mio stesso ricordo, e sento
che chi sono e chi sono stato
sono sogni differenti.

(da “Odi di Ricardo Reis”)

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“Il mio peggior male è che non riesco mai a dimenticare la mia presenza metafisica nella vita” scrisse Fernando Pessoa nelle sue “Páginas íntimas de autointerpretação”. È l’ambiguità che lo spinge a scrivere in modo diverso e con differenti personalità in base all’eteronimo del momento – e questo è Ricardo Reis, il poeta-filosofo epicureo e malinconico che tenta di dominare le passioni e di accettare serenamente il proprio destino.

La frantumazione dei valori e la crisi dell’uomo moderno è singolarmente espressa in questi versi che vanno ad analizzare il tempo trascorso: il passato assume tonalità di sogno, è la vita di un’altra persona. e se andiamo a confrontare quella vita e i suoi sogni con la vita presente e i suoi sogni, risultano diversi. L’unica strada percorribile per Pessoa-Reis è allora il presente, l’attimo, l’istante in cui realmente si è.


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Fotografia © Ómnibus

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LA FRASE DEL GIORNO
Carpe diem, altra cosa non sei.
FERNANDO PESSOA, Odi di Ricardo Reis




Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – 30 novembre 1935),  poeta, scrittore e aforista portoghese, considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, diede l’avvio al Modernismo nel suo paese. In poesia si scompose in varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronomi, ognuno con un suo stile.



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