WISLAWA SZYMBORSKA
LA STAZIONE
Il mio arrivo nella città di N.
è avvenuto puntualmente.
Eri stato avvertito
con una lettera non spedita.
Hai fatto in tempo a non venire
all'ora prevista.
Il treno è arrivato sul terzo binario.
E' scesa molta gente.
L'assenza della mia persona
si avviava verso l'uscita tra la folla.
Alcune donne mi hanno sostituito
frettolosamente
in quella fretta.
A una è corso incontro
qualcuno che non conoscevo,
ma lei lo ha riconosciuto
immediatamente.
Si sono scambiati
un bacio non nostro,
intanto si è perduta
una valigia non mia.
La stazione della città di N.
ha superato bene la prova
di esistenza oggettiva.
L'insieme restava al suo posto.
I particolari si muovevano
sui binari designati.
E' avvenuto perfino
l'incontro fissato.
Fuori dalla portata
della nostra presenza.
Nel paradiso perduto
della probabilità.
Altrove.
Altrove.
Come risuonano queste piccole parole.
(da Vista con granello di sabbia, Adelphi, 1998 - Traduzione di Pietro Marchesani)
.
Bellissima questa poesia della poetessa polacca Wislawa Szymborska, che esprime appieno il suo caratteristico stile di ironia ed espedienti retorici: qui ci prende per mano e ci porta a visitare i territori dell’assurdo, della probabilità, come Montale nei “disguidi del possibile”, come Dino Buzzati in uno dei suoi racconti che indagano un’ossessione.
Ecco che ci possiamo immedesimare in quella donna che non parte e non arriva, in quell’uomo che non è stato avvisato e non aspetta in una stazione di provincia. Eppure l’incontro, mille altri incontri avvengono, e non solo in quella stazione, ma in altre parti del mondo. Altrove, dove noi non siamo…
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LA FRASE DEL GIORNO
Certo, certissimo, anzi probabile.
ENNIO FLAIANO, Diario notturno
Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.
5 commenti:
ed io che ho studiato "probabilità "
non mi sono mai resa conto di quanto fosse ironica e carina!!!!
tutto affascina, dipende dai punti di vista... la lente della poesia è ben diversa da quella della matematica... o no?
diversissima!
per questo ne sono altrettanto affascinata!
anche se nelle varie teorie, sia numeriche che geometriche, tutto quadra alla perfezione, spesso mantre studiavo all'università ho pensato ad una magica alchimia quasi commovente!!
dirai che sono matta!!!!!!!!!!
no no... la poesia tutto comprende, e non è matematica la musica dei versi classici, gli endecasillabi, i senari? o ancora di più quelli antichi come i giambi, il dattilo , il trocheo, dove i poeti si mettevano a calcolare con il bilancino le sillabe dalle vocali aperte o lunghe?
Per non parlare delle terzine dantesche...
carino a dire queste cose!!!!!!
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