RAFFAELE CARRIERI
ATTESA DI NIENTE
La luce non mi è stata compagna
sulla terra né l'acqua sorella.
L'affabile acqua piovana
che materna addormenta
il vecchio gabelliere
e la giovane rana.
Avrei voluto chiudere il cielo
come una semplice porta
per restare una giornata
acquattato sull'erba
in attesa di niente.
(da Lamento del gabelliere, 1946)
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Riecheggiano Ungaretti questi versi di Raffaele Carrieri, poeta tarantino: c’è l’ansia del “Lasciatemi così / come una / cosa / posata / in un / angolo / e dimenticata”, l’amarezza di una giornata conclusa che non ha portato niente a un “forestiero in ogni luogo”, a un fuggiasco per autodefinizione. E si chiudono con un’invenzione degna di Magritte, quel cielo da chiudere come una porta su un sonno senza sogni. Tanto, domani è un altro giorno…
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RENÉ MAGRITTE, “L’EMBELLIE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Cieco vado col cieco vento, / Il mio corpo mi porta via.
RAFFAELE CARRIERI, Canzoniere amoroso
2 commenti:
...deliziosa...compagna di giornate l'attesa di niente.
P.s...da rivalutare nella vita odierna.:)
ciaoo Vania:)
attesa di niente, felicità di niente, l'apologia delle piccole cose, che poi è l'anticamera della felicità
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