RAFAEL ALBERTI
A UN CAPITANO DI NAVE
Homme libre, toujours chériras la mer!
Baudelaire
Sulla tua nave – un plinto verde d’alghe marine,
di molluschi, conchiglie e smeraldi stellari –,
capitano dei venti e delle rondini,
tu fosti decorato con un colpo di mare.
Per te i litorali di fronti serpentine
alzano al ritmo del tuo aratro un canto:
- Marinaio, uomo libero, che gli oceani declini,
svelaci i radiogrammi della Stella Polare.
Buon marinaio, figlio dei pianti del Nord,
limone del Sud, vessillo della corte
spumosa dell’acqua, cacciatore di sirene;
noi tutti, i litorali ormeggiati del mondo,
ti scongiuriamo: portaci, nel solco profondo
della tua nave, al mare, già rotte le nostre catene.
(da Marinaio in terra, 1925 – Traduzione di Vittorio Bodini)
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Nel 1921 il poeta spagnolo Rafael Alberti si ammala di tubercolosi ed è ricoverato in un sanatorio sulla Sierra di Guadarrama: lì legge le poesie di Jiménez, Machado e Gil Vicente e incontra Damaso Alonso. Se da un lato si eleva culturalmente e spiritualmente, dall’altro è tormentato dalla nostalgia del mare di Cadice e dell’Andalusia, la terra dove è nato da figli di emigranti italiani e da dove si è poi trasferito con la famiglia stabilendosi a Madrid. La raccolta Marinaio in terra è tutto un inseguire il mare: “Il mare. Il mare. / Il mare. Solo il mare! / Perché m’hai portato, padre, / in città? / Perché m’hai sradicato dal mare?” e ancora “Se la mia voce morirà in terra / portatela al livello del mare, / lasciatela sulla riva”. È in questa atmosfera dunque che si inserisce l’omaggio baudelairiano all’uomo libero che ama il mare. Quell’uomo è Rafael Alberti che sogna onde e navi, sirene e oceani dalla tolda di un ospedale sulla Sierra.
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WENDY HILL, “SEA CAPTAIN”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mare è insieme padre e figlio, desiderio di ritornare in lui. Il mare è l'origine della vita, la gioia, la completezza. Il mare ha lunghe braccia protettive che ti possono ricevere sempre. Il mare è un fratello che dà molto senza ricevere niente.
ROMANO BATTAGLIA, Storia di Settembre
Rafael Alberti Merello (El Puerto de Santa María, 16 dicembre 1902 - 28 ottobre 1999), poeta spagnolo. Membro della Generazione del ‘27. Il suo lirismo si evolve da una poesia più intellettuale e astratta alla violenza satirica di opere quali Capital de la gloria (1936-1938) e infine a un più delicato e nostalgico intimismo.
4 commenti:
Amo il Mare in modo travolgente e mi affascina il suo essere indomito e misterioso.
Il suo eterno movimento ci ricorda che nulla rimane uguale e tutto cambia, come le nostre esistenze.
Capitani di noi stessi.
-Liolucy
il mare è l'icona stessa della libertà, con quel suo essere così sconfinato
...quasi un inno agli "ambasciatori" dei Mari.:)
ciaoo Vania:)
non si può non amare il mare
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