CARLO MICHELSTAEDTER
CADE LA PIOGGIA TRISTE E SENZA POSA
I
Cade la pioggia triste e senza posa
a stilla a stilla
e si dissolve. Trema
la luce d'ogni cosa. Ed ogni cosa
sembra che debba
nell'ombra densa dileguare e quasi
nebbia bianchiccia perdersi e morire
mentre filtri voluttüosamente
oltre i diafani fili di pioggia
come lame d'acciaio vibranti.
Così l'anima mia si discolora
e si dissolve indefinitamente
che fra le tenui spire l'universo
volle abbracciare.
Ahi! che svanita come nebbia bianca
nell'ombra folta della notte eterna
è la natura e l'anima smarrita
palpita e soffre orribilmente sola
sola e cerca l'oblio.
II
“Guardi dove cammina! o 'che 'gli è cieco?”.
M'erutta in faccia con fetor di vino
un popolano dondolando l'anca.
In vasta curva costeggiando il fiume
tremola ancor la luce dei fanali
e l'Arno scorre sonnacchioso e grigio,
l'acque melmose.
Spicca dei colli ancor la massa oscura
e San Miniato avvolto nella nebbia
ombra nell'ombra, -
fiaccola rossa dai camini neri
batte nell'aria, e l'alito affannoso
ferve di vita.
E risponde dall'anima mia triste
un'ansïosa brama di vittoria
ed un bisogno amaro di carezze:
forza incosciente - fiaccola fumosa.
III
O vita, o vita ancor mi tieni, indarno
l'anima si divincola, ed indarno
cerca di penetrar il tuo mistero
cerca abbracciare in un amplesso immenso
ogni tuo aspetto. -
Amore e morte, l'universo e 'l nulla
necessità crudele della vita
tu mi rifiuti.
(Febbraio 1907)
(da Poesie, Adelphi, 1987)
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Una nottata di pioggia, a Firenze: il giovane poeta e filosofo goriziano Carlo Michelstaedter, che lì studia Lettere, si lascia andare a riflessioni di puro stampo nihilista cercando una via di fuga, un appiglio che riesca a portarlo fuori dal mondo, che lo strappi alle grinfie della creazione: non l’amore divino, non l’amore umano. Mentre leggevo questa poesia l’eco di alcuni versi di Juan Ramón Jiménez mi girava per la testa: “Che lacerazione immensa, / quella della mia vita nel tutto / per stare, con tutto me / stesso, / in ogni cosa”. La stessa ansia: lo spagnolo avrebbe trovato liberazione in una ricerca dell’Assoluto, l’italiano nella sua negazione, in un colpo di rivoltella.
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FOTOGRAFIA © BENJAMIN DEIBERT
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LA FRASE DEL GIORNO
Questa continua deficienza – per la quale ogni cosa che vive, muore ogni attimo continuando – ogni cosa che vive si persuade esser vita.
CARLO MICHELSTAEDTER, La persuasione e la rettorica
Carlo Raimondo Michelstaedter (Gorizia, 3 giugno 1887 – 17 ottobre 1910), scrittore, poeta filosofo e letterato italiano. Sul versante lirico, ha lasciato poesie di varia ispirazione e di diverso spessore con suggestioni petrarchesche, carducciane, dannunziane e leopardiane che ricalcano la sua riflessione teorica. Si uccise a 23 anni dopo un litigio con la madre.
1 commento:
...un ticchettio di gocce/parole questa poesia.
ciaoo Vania
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