lunedì 31 gennaio 2011

Cos’è la poesia? (XIX)


EUGENIO MONTALE

LA POESIA

I

L'angosciante questione
se sia a freddo o a caldo l'ispirazione
non appartiene alla scienza termica.
Il raptus non produce, il vuoto non conduce,
non c'è poesia al sorbetto o al girarrosto.
Si tratterà piuttosto di parole
molto importune
che hanno fretta di uscire
dal forno o dal surgelante.
Il fatto non è importante. Appena fuori
si guardano d'attorno e hanno l'aria di dirsi:
che sto a farci?

II

Con orrore
la poesia rifiuta
le glosse degli scoliasti.
Ma non è certo che la troppo muta
basti a se stessa
o al trovarobe che in lei è inciampato
senza sapere di esserne
l'autore.

(da Satura, Mondadori, 1971)

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L’indagine sull’essenza della poesia approda con Eugenio Montale a una nuova puntata: la poesia è urgenza, è la parola che deve essere detta, che spinge per uscire. E Montale lo dice con il distacco che è proprio di questo nuovo periodo della sua vita – Satura è del 1971 e raccoglie un decennio di versi, segnato dalla scomparsa della cara Mosca – lo dice con ironia, con un linguaggio che spiana i termini della poesia, che sembra svilire la funzione del poeta. Ma ecco che alla fine, appare ancora il poeta-profeta, il rivelatore della parola, l’apparentemente inconscio trovarobe che ha dedicato alla poesia la sua vita: “Ho scritto un solo libro, di cui prima ho dato il recto, ora do il verso”, come dichiarò Montale nel 1977.

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Fotografia © Ademir Bacca

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LA FRASE DEL GIORNO
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato / l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco / lo dichiari e risplenda come un croco /perduto in mezzo a un polveroso prato.
EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

2 commenti:

Vania ha detto...

...difficile per me...ma mi piace molto...
"la poesia è urgenza, è la parola che deve essere detta, che spinge per uscire"
ciaoo Vania

Unknown ha detto...

immenso Eugenio