SERGIO SOLMI
PREGHIERA ALLA VITA
Perché più bruci, per meglio sentirti,
perché sempre il cuor mi divida
il tuo taglio assetato di lama,
perché la notte smanioso
invano a cercarti io mi dibatta
e mi raggiunga l'alba
come una morte amica,
tregua non darmi, mia vita,
lasciami l'umiliata povertà,
le nere insonnie, le cure ed i mali.
Lasciami il delirante desiderio
che si gonfia in miraggi
e il timido sangue che s'agita ad ogni
soffio.
Perché più bruci, per meglio sentire
questo tuo bacio che torce e scolora,
ogni mia fibra consuma al tuo fuoco,
ogni pensiero soggioga ed annulla,
ogni tuo dolce, la pace e la gioia,
negami ancora.
(da Poesie, Mondadori, 1950)
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Laica preghiera questa di Sergio Solmi: una richiesta alla vita non di felicità, onori, gioie, ma della loro privazione, così da proseguire nella febbrile opera di ricerca, nella continua indagine sulla realtà, nell’interrogazione delle cose per poter giungere al loro significato ultimo. Una ricerca che si avvale – sono parole dello stesso Solmi – di “una poesia che inerisca integralmente all' uomo, la cui musica sia il respiro stesso della voce, il cui ritmo sia il gioco stesso dei muscoli, il pulsare del sangue, l' ampliarsi del torace nel respiro. Di una poesia energicamente definita, fatta di parole precise, nel giro delle cui frasi si delinei un sentimento, si accenni a un pensiero appassionato e attivo”.
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Jayant Kerai, “Red”
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LA FRASE DEL GIORNO
E di tanta / vita e tanto dolore / più non affiora / che quel baluginio d’acque lontane, / fondo amaro del sangue, fantasia, / ridente nulla che in sillabe esprimo.
SERGIO SOLMI, Poesie
Sergio Solmi (Rieti, 16 dicembre 1899 – Milano, 7 ottobre 1981), scrittore, poeta, critico letterario e saggista italiano. È stato poeta tanto originale quanto radicato nella tradizione italiana nonché felice traduttore. Come critico, si occupò di letteratura francese (Alain, Montaigne, Rimbaud), di paraletteratura e di Giacomo Leopardi.
1 commento:
...che "lavoro"...questo si che è un "lavoro" difficile.
ciaoo Vania
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